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dell* Autore# lingua. Tutte l’altre d’Europa ci avvisano di continuo della sua preminenza, tutti ipopoli le fanno omaggio, e sembrali rimproverarci di non cavare che molli suoni, o discordi dal più eccellente stromento, e da corde sì forti, e s: sonore per ogni concerto di narrazione , dì conversazione epistolare, di raziocinio, d’insegnamento , di predicazione, e molto più d’ogni canto poetico. Cinque secoli ornai di esercizio in tutti i generi la dovrebboro avere perfezionata fissandone il gusto, ed assicurandone i dritri, e l’indole propria della sintassi, della costruzione> dell’armonia sua propria. Que5primi padri Dante, e Petrarca, e Boccaccio, che ne furono i fondatori son forse caduti dal trono? E Castiglione , e Bembo, e Davanzati, e Galileo j e Redi, Maffei , Zauotti, Cocchi, e Foscarini, e tant’ altri in istoria, in fisica, in politica, ed in morale, ed in ogni altra materia sino a dì nostri non batteron le lor orme, non seguiron le leggi con gli esempli fondamentali da que’primi lasciate? Non tennero forse tutti e sempre l’antico disegno di lingua, e di stile benché usando C 4 di ver*.