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dell’ Ai/TORE. 32 che appena può scorrersi in piccola parte, ed alla sfuggita. Rimirando però con occhio attento cotanta suppellettile , e sì doviziosa degl’ ingegni italiani, coni1 io faccio nella iertura di molti giornali, e d’ opere publícate di mano in mano, trovo molta di nìcol ri di poter trarne una qualche idea meno incerta del gusto presente dominatore nella república letteraria per farne un giusto giudicio critico, ed istruttivo per la gioventù, Sempre siamo stranieri tra noi da una città all*altra ; vanno i libri a rrande stento dalla dorrà Bologna alla dotra Padova, da Modena c Parma a Verona a Venezia, e più da Genova a Roma, da Roma a Milano, e qui appena che si conosca un letterato di là. Napoli poi non che Palermo è agli antipodi per Venezia per Firenze per Torino, e per rutta la Lombardia quanto a letterario commercio. La posta è gravosissima anche per un picco! giornale ■ mentre in Francia, e in Germania non si pagano più delle lettere . Ciascun fa da se, ha una sua università , un5 accademia, una publica biblioteca, e museo, e specola, c Tomo L C tea-