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umane miserie, che ne circondano d’ogni lato, e i mali fisici, ed i morali, che ne rendono grave, e insopportabil la vita! E noi felici per quest’amica, ed amena letteratura, che in vece di tristi oggetti, e dolorosi ognor ce ne presenta di lieti, di virtuosi, di consolatori fabbricandosi di sua mano una scena gioconda benchè imaginaria! Ma qualchesiasi non ci fa ella in effetto contenti nell’animo, quanto una vera, e reale felicità? E se questa non basta ad invitarci a tali studj, e vogliamo pur anco il piacer della gloria un poco prima di quella, che speriamo dai posteri, diamo un guardo d’attorno, e troveremo, che non è poi sempre così disprezzato l’uomo di lettere, come sembra a coloro, i quai si dolgono del poco onore in ch’esse sono pur richiamando i tempi antichi, e i mecenati, e i premj dell’auree età decantate. Lascio stare, che in ogni secolo ascoltanti lai de’ letterati contro della fortuna, de’ protettori, de’ grandi, delle corti, e consoliamoci, io dico, se abbiam qualche pregio, cogli esempj recenti de’ Maffei, de’ Muratori, degli Zeno, degli Algarotti, de’ Meta-