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dell'Autore. 21


Questa dolcezza però non ha sempre bisogno di un tal cimento per farsi sentire, e poichè l’arti, e le lettere mi tengon lontano dagli uomini, e dal tumulto, onde vengono gl’infortunj del cuore, io la godo, e posseggo nella mia solitudine, e ne’ miei studj. In così amabile compagnia, per cui poi veramente non son solitario, parmi d’essere in quello stato, che pruovan l’anime dolci, e pacate nella campagna, ove non recano seco le vive passioni, e i turbulenti pensieri, all’aspetto dei boschi dei campi dell’aque, e de’ silenzi, onde sentono una segreta e gentil commozione, che falle entrar in se stesse senza pensarvi, e richiamale poco a poco alla prima condizione istituita dalla natura, le avvisa che l’uomo ha pervertito l’ordine dei suo destino originale, lor fa sentire quella pace interiore, quella felicità, a cui anela ogni sua facoltà pensatrice, a cui sempre ella inchina, cui brama sempre, e che indarno ricerca tra lo strepito ed il tumulto. Nel ritiro l’anima sente le sue forze, entra in se stessa, trova la sua possanza di parlare alla posterità, di conversare colla natura, di spar-