tan nojosi gli altri studj? Non sembran essi
insipidi quasi come i sensuali piaceri, come
un convitto di gran lautezza, ma senza giovial
compagnia, una bella persona, ma senza
spirito e grazie, uno spettacolo, un giuoco,
un viaggio, ma senza interesse del cuore?
Ben è vero, che un cuor sensibile è un
bene che costa caro a chi lo possede, ma
chi vorrebbe cangiarlo per ogni altro bene?
Sia pur incomodo qualche volta per colpa altrui,
mi compiaccio pur io neli’intimo seno
dell’anima consapevole di non aver colpa,
d’aver anzi una pruova morale di mia innocenza,
poichè il mio cuore tutto pieno del
desiderio di ben fare a prò d’altrui, capace
di partecipare l’altrui dolore non l’è mai di
causarne volontariamente ad alcuno. Sia pur
esso sorgente d’amaritudini, io non posso per
questo nè pentirmi d’averlo, nè bramare di
farne cambio, perchè tra quelle pur gusto la
suprema dolcezza di meritare, e d’avere dei
veri amici, co’ quali sfogare il mio duolo,
e comunicarlo a vicenda, dolcezza di cui
son privi i cuori insensibili abbandonati a se
stessi nelle lor noje, e disgrazie.