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Io ho sempre avuto poco tempo di voler bene a qualcuno.
Quell’estate era così calda che né meno in cielo c’era posto per lei. Pareva che il sole si levasse sempre più grande, ed era impossibile farsi un’idea di quando sarebbe tramontato.
Siepi polverose, cipressi che parevano per seccarsi, alberi morti, saggine e granturcheti doventati bianchi, fili di ragno così lucenti che parevano di metallo che tagliasse le mani, usci screpolati, botti sfasciate, la terra così dura che non la lavorava