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Con mia madre che mi voleva molto bene, andavo, da luglio ad ottobre, in villeggiatura. Mangiavo il pane dei contadini, che di nascosto mi facevano bevere il loro vino anche a mezzi bicchieri per volta. Io stavo quasi tutto il giorno insieme con i loro ragazzi, a cui insegnavo a rotolarsi giù per le balze del tufo sodo, a fare gli archi con una frusta o con un laccio delle scarpe. Senza che ne avessimo bisogno, andavamo a rubare negli altri campi; e, così, mangiavo tante pesche, la maggior parte acerbe, che mi sentivo