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do tirava vento, qualche manifesto staccato, sotto un arco, sbatteva nel muro; e anche il mio cuore sbatteva.

Quando amavo sempre la medesima, mi piacevano i tetti rossi e i geranii. Di primavera m’ostinavo a doventar cattolico e d’inverno sognavo di doventar ricco.

Ah, non dimenticherò che ella si faceva togliere le calze da me perché le baciassi i piedi, si faceva sbucciare le frutta, mi bruciava il viso con la sua sigaretta! E perché, quand’ella mi teneva abbracciato, io guardavo noi due nello specchio e non sapevo se fossimo di qua o di là da esso? E perché dimenticavo perfino il mio nome? Ella mi aveva ingannato sempre; ma ero così abituato a lei che l’amavo ugual-