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Le notti d’estate non dormivo: e, s’ero andato a letto piuttosto presto, mi rialzavo e uscivo. È strano come la notte mi sia impossibile pensare a quel che ho fatto il giorno! È per me un altro mattino che comincia. I miei sogni, allora, sapevano d’aceto od erano voluttuosi.

E le strade solitarie, dove i lampioni parevano acchiapparsi al muro per non cadere dalla stanchezza, svegliavano tutti i miei brividi: e cercavo per l’indomani gli amici e la donna da amare, che non amavo mai. Quan-