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per metterli dentro un secchio. Quando il secchio era colmo, aprivano una buca con una vanga; e ve li zeppavano dentro. Poi li ricoprivano di terra; e, sopra, dopo averci pigiato con i piedi, lasciavano uno di quei macigni più pesi.
Io andavo da una pianta all’altra senza dir niente, perchè sarebbe stato impossibile farli smettere; con il cuore doventato mencio. Ma come mi s’empì la bocca di saliva, che pareva bava, quando vidi una rospa che pareva un grande involto! E poi che ella mi guardava con quei suoi occhi di ragazza brutta, forse più acuti dei miei, mi sentii venir male.
Ma due anni fa, dopo il vespro, per tornare a casa, io dovevo