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Una volta, veduto un rospo, insegnò come si uccidono: si prese di bocca, con un dito, la cicca che biascicava; e, messala in cima al coltello, gliela cacciò dentro la gola. Il rospo cominciò a tremare doventando quasi giallo: apriva e chiudeva gli occhi, che parevano più piccoli e più lucidi. Quando venne il padrone, perchè l’ora del desinare era passata, con un calcio tirarono in fondo alla balza la bestia già morta, dove facevano le fosse per le viti. E quando, l’anno passato, ripulirono un gran fontone putrido e verde che pareva un padule, di fianco a un bosco di querci e di castagni, pieno di macigni e di radici nere, cavavano fuori dell’acqua i rospi con una rete fatta con il filo di ferro,