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Io non so chi fosse il morto. La marcia funebre suonata dalla Filarmonica mi fece balzare da sedere: il carro a cavalli aveva già voltato per un'altra strada, e le fiamme delle torce mi fecero caldo al viso. Passò la folla degli amici e dei curiosi. Le corone, sorrette a mano, si comportavano così bene che ciascuna s'appoggiava su le braccia dei due uomini come se non avesse potuto più resistere al pianto della musica. I ceri cercavano di cadere. Lo stendardo, verdastro e sporco, faceva di quando in quando al-