Pagina:Bestie.djvu/142


— 136 —

fatto irriconoscibile: una buccia lucida e tenera che veniva via a toccarla con l’unghia; tanti rami e così alto che lo guardai rovesciando la testa in dietro.

Vidi che era cresciuto prima di me e che mio padre ne faceva gran conto. Gli avevano zappato la terra attorno come agli olivi; ma, siccome era autunno, gli erano rimaste poche foglie sbiadite; e nelle punte dei suoi fuscelli i segni dove stavano le mele: una sola, anzi, gialla e grinzosa. La guardai meglio, prima di staccarla con una zollata; ma, raccattatala, m’accorsi che dalla parte di sotto c’era il buco di un bacherozzolo. Allora la tirai lontano.

L’anno dopo, a primavera, lo ritrovai fiorito tutto bianco; come una gran festa.