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La mia anima, per aver dovuto vivere a Siena, sarà triste per sempre: piange, pure ch’io abbia dimenticato le piazze dove il sole è peggio dell’acqua dentro un pozzo, e dove ci si tormenta fino alla disperazione.

Ma i miei brividi al tremolio bianco degli olivi! E quando io stavo fermo, anche più d’un’ora, senza saper perché, allo svolto di una strada, e la gente mi passava accanto e mi pareva di non vederla né meno!

Città, dove la mia anima chiedeva l’elemosina, ma non alla gente! Città, il cui azzurro mi pareva sangue!