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Della Valsugana. 47

novelle gratie, e non cessava di benedire la Divina sua providenza; di cui con nova profusione di lacrime, dopò, il successo raccontò al suo Confessore. Correva gia l’ottavo lustro, che quel devoto Eremo era da esso habitato, piacque alla Divina pietà con una infirmità di pochi giorni a se chiamarlo, munitosi de Santissimi Sacramenti con faccia ridente rese lo spirita al suo Creatore in giorno di Giovedì à 29. Marzo 1640. nell’età sua d' ottant'anni in circa. Il transito del Servo di Dio divulgatosi fece il concorso popolare, tutti à gara, e dolenti corsero à vedere quello, al quale nelle loro necessità ricorrevano per esser suffragati con le sue orationi; mà molto maggiore fù il giorno del suo Obito, che seguì il Sabbato seguente, che fù delle Palme, che sembrava una continuata processione; da chi con voci flebili era chiamato Beato, et da altri Santo; et era così avvanzato il concorso, che per dar principio a gl’Ecclesiastici officij, fù dimistiere far ritirar la moltitudine; mà quando videro levar il corpo, tutti à gara lacrimanti al Cataletto corsero à baciarlo, et principiarono ad’involargli la Corona, altri il cordone Franciscano, et à tagliargli l’habito; che quando l’authorità de maggiori non si fosse fraposta, nella tomba sarebbe ito tale quale uscì dal ventre materno. Occorse alcuni giorni dopò d’ordine publico con l’assistenza del Reverendo Parocho, et d’altre persone devote, che dall’Avello fù il suo Corpo levato, acciò da eccellente Pittore al naturale fosse effiggiato, fù ritrovato non già fetente, come il Quatriduano Lazaro; mà sì di grato odore, e come di persona vivente; haveva le carni domabili, fresche, et rendibili, che rese à Circonstanti gran meraviglia, et postolo à sedere sopra d'una Cassa, che in Chiesa ritrovavasi, affine il Pittore meglio operasse, fù osservato, la bocca, e l'occhio destro aprirsi, et l’orecchia rubiconda divenire, et


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