giorno, et questa era la sera; e per maggiormente domare la
carne, acciò al spirito non si ribellasse, dell’istessa carne si
privò, di cui mai volse mangiare, meno nelle sue infirmità,
e per collorire la sua mortificatione allegava, che la natura
l’aborriva, nè voleva abbracciare. Il suo dormire era sopra
nude tavole, e così vestito giaceva; et il più della notte l’hore
spendeva in orationi, meditationi, et discipline. Imparò
à leggere, et in breve tempo imparò anco à recitare il Divino
Officio, che quotidianamente lo diceva. La sua consolatione
era nel leggere le vite de Santi Padri per maggiormente
infiammarsi nelle di loro virtù; leggeva anco altri libri
spirituali, che l’udirlo di quelli à discorrere, era una dolcezza
maravigliosa, e così guidava il rimanente de suoi giorni;
Egli non questuò, perche si resegnò nella providenza Divina,
che abbondantemente il Signore gli provide. La fama del
servo di Dio fece concorso, non solo de Secolari, mà anco
de Claustrali, et un consecrato Prelato annualmente lo visitava;
et tutti consolati, et ammirati partivano; accoglieva
tutti con viso giocondo, con carità, amore, et dolcezza, e seco
parlando si mostrava tutto affabile, tutto humile, e la sua
modestia era sì ben composta, che il suo sguardo era verso la
terra, ò alzando gl’occhi erano verso il Cielo; il suo sembiante
era sì venerando, e mortificato, che un vero simulacro
d’un Santo Anachoreta della primitiva Chiesa egli sembrava;
Era frequentato d’altri Eremiti, che anco da lontani
Paesi, come à loro Padre, e Maestro venivano. Non mancò
il commune inimico spirito rubelle à movergli crudel guerra,
et la notte era l’aringo, e fiera battaglia, che gli faceva,
et più volte come S. Antonio Abbate fù percosso. Con
l’elemosine, che da pie persone ricevè, la sua venusta Chiesa
fece restaurare; et un’Altare nuovo, et indorato dedicò
alla gran Madre di Dio, che in un muro stava effiggiata, da
cui predicava egli haver ricevute gratie singolarissime; ador-