trarono, che furono poi vinti da Celtiberi, e dalle Terre
loro scacciati, intesero, che in quei medesimi Paesi v'erano
certi popoli Teutoni dell’istessa loro Patria, per provedersi
nova Sedia, et nova habitatione, et in grandissimo
numero con donne, et fanciulli erano partiti, così s'unirono
con i Cimbri come popoli amici, et nationali, et unitamente
determinarono di passare in Italia; et perche si videro
in tanto numero, et dubitando la vettovaglia gli mancasse,
andando tutti insieme, risolsero di dividersi in due parti; i
Teutoni si portarono in Gallia per dove era andato Mario
Consule Romano per vietargli il passo; et i Cimbri per la
via di Trento passarono in Italia; Mario (come scrive Plutarco)
in una battaglia vinse, et superò i Teutoni, che trà
presi, et morti furono oltre cento mille; Paolo Diacono
scrive, che furono quattro conflitti, che durarono quattro
giorni senza discernere da chi dependesse la vittoria, alla
fine la sera del quarto giorno i Romani furono vincitori
con la morte di due cento mila Teutoni, et del loro Rè
Teurobono, et con la presa di ottanta milla, che à pena di
vinitre milla rimasero, perche le donne più tosto, che vivere
serve, et dishonorate, con animo generoso stimarono
meglio morire honorate; così dopò haver uccisi i propri figli,
una con l’altra percuotendosi si uccisero. Mario speditosi
da Teutoni ritornò à Roma per trionfare, che per così illustre
vittoria il Senato havevagli praparato nobil trionfo;
capitatagli nova dal suo collega Quinto Catullo, che contro
i Cimbri era stato spedito, che infelicemente le cose
passavano; Mario non volse trionfare se prima non havesse
sperati i Cimbri, et tratta da pericolo l’Italia; et con incredibile
celerità venne alla volta dell' inimici, che erano (come
scrive il Corte) alla summità de monti di Trento per
passarsene in Italia, questi mandarono Ambasciatori à Mario
à chiedergli una Contrada in Italia, che con Teutoni