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Della Valsugana. 31

trarono, che furono poi vinti da Celtiberi, e dalle Terre loro scacciati, intesero, che in quei medesimi Paesi v'erano certi popoli Teutoni dell’istessa loro Patria, per provedersi nova Sedia, et nova habitatione, et in grandissimo numero con donne, et fanciulli erano partiti, così s'unirono con i Cimbri come popoli amici, et nationali, et unitamente determinarono di passare in Italia; et perche si videro in tanto numero, et dubitando la vettovaglia gli mancasse, andando tutti insieme, risolsero di dividersi in due parti; i Teutoni si portarono in Gallia per dove era andato Mario Consule Romano per vietargli il passo; et i Cimbri per la via di Trento passarono in Italia; Mario (come scrive Plutarco) in una battaglia vinse, et superò i Teutoni, che trà presi, et morti furono oltre cento mille; Paolo Diacono scrive, che furono quattro conflitti, che durarono quattro giorni senza discernere da chi dependesse la vittoria, alla fine la sera del quarto giorno i Romani furono vincitori con la morte di due cento mila Teutoni, et del loro Rè Teurobono, et con la presa di ottanta milla, che à pena di vinitre milla rimasero, perche le donne più tosto, che vivere serve, et dishonorate, con animo generoso stimarono meglio morire honorate; così dopò haver uccisi i propri figli, una con l’altra percuotendosi si uccisero. Mario speditosi da Teutoni ritornò à Roma per trionfare, che per così illustre vittoria il Senato havevagli praparato nobil trionfo; capitatagli nova dal suo collega Quinto Catullo, che contro i Cimbri era stato spedito, che infelicemente le cose passavano; Mario non volse trionfare se prima non havesse sperati i Cimbri, et tratta da pericolo l’Italia; et con incredibile celerità venne alla volta dell' inimici, che erano (come scrive il Corte) alla summità de monti di Trento per passarsene in Italia, questi mandarono Ambasciatori à Mario à chiedergli una Contrada in Italia, che con Teutoni


loro