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12 Ristretto


tiche; Hercole, inteso il desiderio de principali del suo Esercito, gratiosamente gli disse, che gli slaciava la libertà di quivi fermarsi, overo seco trionfando in Patria ritornare; così essi elessero di riposare, et in quelli luoghi di fermarsi; scacciando con ogni facilità quei del Paese, ch'erano gente Silvestre, rozza, imperita affatto della cognitione delle lettere, e de l'arte militare, che solo delle cacciagioni, e de frutti de loro armenti vivevano. Et perchè questi Greci erano persone honorate, e Nobili, dalla loro nobiltà questa regione Euganea fù denominata, tanto afferma Gio: Bonifacio nel primo lib. delle sue Historie. Unde Euganei dicti à generis nobilitate, così asserisce Ambrogio Calepino, con il testimonio di Plinio: et anco Leandro Alberti scrive, che da Greci chiamati sono Euganei quelli, che sono usciiti da honesti, e nobili Avoli.

Divisosi dunque trà di loro questo Paese, altri Mantova nelli stagni del Mencio, et altri Verona sopra l'Adige, altri Vicenza sopra il Bacchiglione, altri Bassano sopra la Brenta, chi nel Trivigiano, chi nel Feltrino, et chi nel Bellunese fabricarono Terre, e Castelli, ancorche all'hora havessero altra forma, et altri nomi diuersi da quelli, che hora ritengono da altri loro Ampliatori, et Refabricatori dopò sortiti, et à questo modo fù questa regione da Greci illustrata, e di molta nobiltà riempiuta, scrivendo Catone, riferito da Plinio, che trentaquattro Terre à gli Euganei erano soggette. Hercole dopò, che hebbe segnato in Italia trenta anni, Tusco gli successe, che visse nel Regpo anni vintisette; con l'altri loro successori, che sino al distruggimento di Troia, scorsero anni 448. per la qual rovina Troiana trà molti, che dal desolato Regno, e dalle mani de vittoriosi nemici fuggirono fù Antenore, fratello del Rè Priamo, et figliuolo di Laomedonte Rè, quale unitosi con gli Heneti popoli di Pafaglonia, che come seditiosi nè erano stati scacciati, havendo perduto il


loro