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del contadino, alla quale si accede per una viottola che attraversa una bella vigna1.

Di qui è facile trovare una croce posta sopra uno zoccolo in muratura in mezzo ad un viale che viene dal Convento e prosegue diritto verso ponente. Da questa croce una via principia subito a salire leggermente, e con frequenti giravolte va sin presso la cima di Monteferrato, detta il Chiesino, 422 m. sul mare.

Salendo si incontrano altre strade che s’incrociano, guidando qua e là per il monte. Chi vuole andare alla sommità in breve tempo ha da tenersi sempre sulla destra.

Inutile il dire che quanto più si sale, tanto più appare la bellezza dello spettacolo; la pianura si mostra in tutto il suo splendore e la città vicina ne accresce l’incanto.

Presso la vetta, la strada finisce: ma è facilissimo raggiungere la sommità pianeggiante che è prossima; 8 minuti di cammino.

La vetta è una bella spianata tagliata ad angolo dal muro a secco fatto erigere per segnare il confine del possesso del Cav. Geppi.

Nel mezzo sorgeva una cappelletta, della quale restano appena pochi avanzi di muro e da essa forse ebbe nome questa fra le tre alture del Monteferrato. In altri tempi il dì dell’Ascensione saliva lassù di buon’ora il popolo di Figline col parroco, che vi ce-


  1. In questa ridente località fu costruito nel 1888 il Campo di Tiro della Società Mandamentale del Tiro a Segno Nazionale di Prato costituitasi nel 1884. Il Campo è lungo 300 m. largo 30: fu inaugurato il dì 8 settembre 1889. I tecnici lo ritengono uno dei migliori Campi di Tiro. La Società conta oggi 480 soci.