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meria presso la Stanza Mortuaria, lungo le mura fra Porta a Serraglio e Porta Pistoiese, partiva trasportando i due profughi a Poggibonsi e di là per la Maremma al mare, dove imbarcatisi per Porto Venere si posero in salvo. La mattina per tempo la polizia e i Cacciatori Volontari, specie di guardia civica d’allora, saputo del passaggio di Garibaldi furono subito in moto; però le loro ricerche non approdarono a nulla. Il Sequi fu imprigionato, ma non potendosi trovar modo di condannarlo, riebbe la libertà. Pispola, che forse parlò più d’ogni altro, fu arrestato, poi rimandato dopo un mese di carcere. Gli altri non ebbero altre vessazioni che la vigilanza severa della vecchia polizia granducale.

Al Sequi Garibaldi lasciò per ricordo l’anello della sua poveva Annita, sul quale l’egregio giovine fece incidere la data della memorabile notte.

Nella parete del pianerottolo, ove si trattenne Garibaldi, fu murata questa epigrafe, che pur oggi si legge:

qui

giuseppe gariraldi
sottratto alle austriache insidie
fermossi due ore
la venseesima notte d’agosto
del 1849

germi di tanti italiani trionfi

Dalla Madonna della Tosse sino alla Briglia corrono tre chilometri di strada, oltre ogni dire pittoresca, che desta un mondo di reminiscenze panoramiche alpine in chi percorse le Alpi, poichè tutto