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nuti in casa Bardazzi1, e poi seguitarono sino alla Madonna della Tosse; lì dovevano attendere la vettura da Prato che sarebbe venuta a prendergli.

Sulla destra del tabernacolo della Madonna della Tosse v’era, come oggi, meno la grande casa costruitavi dopo, una strada che conduce a Gamberame, fiancheggiata da acacie; là, fra quell’ombria, fuor di mano, i profughi attesero gli amici.

Il Magg. Martini aveva spedito un suo fidato, mediatore di cavalli, Gaetano Vannucchi, uomo svelto, pronto, risoluto. Costui giunse alla Madonna della Tosse alle 11 di notte tornò a Prato con il Sequi, Garibaldi e il compagno, e furono ricoverati verso mezzanotte nella stazione della ferrovia consigliando la prudenza a non farli entrare in città. Allora era Capo-stazione Tommaso Fontani, che di buon grado aderì a ricevere i due inseguiti ponendo a rischio sè stesso e l’ufficio suo. Sopra un pianerottolo di scala per la quale i viaggiatori, presi i biglietti, salivano sulla stazione, Garibaldi stette due ore la notte dal 25 al 26 di agosto e quindi una carrozza provveduta dal Magg. Antonio Martini, condotta nella Via Po-


  1. Di ciò fu eternata la memoria con questa epigrafe.

    ricordino i posteri
    come in questa casa dei Bardazzi
    sostasse per breve ora
    nella notte del 26 al 27 agosto 1849
    giuseppe garibaldi
    quando reduce dal Gianicolo
    portava nel suo povero capo proscritto
    i futuri destini d’italia


    l’associazione democratica di Vaiano

    onore all’eroe

    erigeva il 26 agosto 1883.