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gioli, detto Pispola, sulle prime ore del giorno 25 agosto 18491.

Alla guida diede un pezzo d’argento da lire cinque, e la generosa ricompensa fece credere persona importante il donatore, e se ne sparse la voce lì per le case all’intorno.

In quel tempo si raccomodava la via provinciale a Rilaio poco dopo Vaiano, e a Cerbaia: assistevano ai primi lavori gli accollatari Sequi Francesco ed Enrico, padre e figlio, e stavano a Vaiano. Il giovine Enrico Sequi, appassionatissimo per la caccia, partito codesta mattina con un fucile in ispalla per cacciare s’era ricoverato sul mezzo del giorno da Michelangiolo Barni a Colle, e costì saputo che due sconosciuti erano in casa di Pispola, venuti dicevano la gente, dal Mugello, pensò che potessero essere profughi delle schiere garibaldine; perchè andavasi


  1. Alla casa fu apposta la seguente epigrafe.

    reduce dal Gianicolo fulminato
    e dalla Mesola,
    ove pervenne con valore e perizia insuperabile
    di soldato e di capitano
    ove gli cadde la speranza di salvare Venezia
    solcato la guancia per l’ambascia
    della perduta Annita
    nella gloriosa odissea
    qui sostò
    GIUSEPPE GARIBALDI
    il giorno 26 agosto 1849
    traendo nell’esilio
    la massima parte dei destini d’italia
    quindi impari chi legge a non disperare mai della patria


    la società democratica di Vaiano

    onore all’eroe
    q. m. p.

    il giorno 26 agosto 1883.