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sieme alla contessa Aldigarda rinunziarono nelle mani d’Ildebrando, proposto della pieve di S. Stefano di Prato, i diritti loro sulla gora che conduce l’acqua al mulino della Villa di S. Lucia, purchè dal pievano e dai suoi successori si pagassero ogni anno 24 staia di grano.

Di questo mulino, detto oggi Mulinuzzo, restano ancora gli avanzi lungo la strada sul Bisenzio fra le ultime case del borgo e il mulino della Torricella luogo gradito ai pescatori.

A S. Lucia è la famosa pescaia o chiusa detta il Cavalciotto (vedi a pag. 11). =

Passato il mulino e lanificio della Torricella la Villa che si vede subito dopo in mezzo ad un piccolo parco, appartenne ai Mugnesi, oggi ai Leonetti; di qui il paese comincia a farsi alpestre e dopo pochi minuti s’entra nella Valle propriamente detta alla Madonna della Tosse, (40 min.): tutto all’intorno arieggia i paesaggi svizzeri.

A sinistra il M. delle Coste aspro e scosceso a destra sulla via il tabernacolo della Madonna della Tosse; dipinto del 400, forse di Antonio Miniati (1430), del quale lo storico Miniati dice: dipinse in più luoghi a fresco di chiaro oscuro fuori e dentro alla terra.

Era qui un antichissimo ponte detto Arzana, oggi a Zana; forse laddove fu costruita la pescaia Leonetti.

In un muro a sinistra del ciglione del poggio, di faccia alla bella pescaia, leggesi la seguente epigrafe del celebre Luigi Muzzi pratese.