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di sabbia rossastra, lucente, la quale, essendo di natura refrattaria, è adoperata dagli abitanti del vicino borgo di Figline a fabbricare piani di forno, tambelloni e stufe. Dall’alterazione pure delle serpentine si formò al sud-ovest del monte, presso la villa Geppi nel Galceti, un deposito fangoso di terra, della quale fino dal tempo in cui ebbe origine in Prato l’arte della lana, si sono serviti i follatori per togliere ai panni l’untuosità imbevuta nelle precedenti lavorazioni.

«Come passaggio tra le roccie serpentinose e le calcari trovansi anche nel Monteferrato le così dette oficalci e ofisilici, rocce idroplutoniche derivanti dall’impasto di carbonato di calce e di silice, deposti dall’acque con il salicato magnesiaco.

«Oltre queste rocce principali che formano dirò così il nucleo di Monteferrato, un numero grandissimo di rocce aggregate e di minerali accessori vi si trovano, sia salendo la sua vetta, sia percorrendo i suoi fianchi e visitando i tagli fatti dalla mano dell’uomo o le screpolature prodotte da naturale corrosione di acque, ed anco il letto de’ suoi piccoli torrenti: e cioè:

«Quarziti, sparse d’una quantità grandissima di pagliuole di mica e in alcuni casi schistose come le ardesie; feldispato ortose e labradorite in cristalli abbastanza decisi, kaolino purissimo e d’eccellente qualità; credo, e con fondamento, che studiando meglio la montagna, non sarebbe difficile trovare in abbondanza quest’argilla cotanto ricercata. Infine i così detti schisti galestrini, i quali sono in gran parte ricoperti di belle efflorescenze e cristallizzazioni a ventaglio, di color verde, ora opaco, ora brillantis-