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Nella parete del portico, volta a nord, sono due iscrizioni; una stata trovata da D. Ireneo Fedeli, quando era parroco alla Badia, fra le macerie accumulate lì intorno dai vandali moderni, ed eccenna all’epoca della restaurazione della Badia, dando l’anno della fondazione 10051.

L’altra commemora la visita fatta al Monastero dal Card. Giovannetti Arciv. di Bologna qui ospitato a grande onore dal Conte Flaminio de’ Bardi abate2.

La Badia fu consacrata da S. Atto vescovo di Pistoia, Vallombrosano, nel 1138. I monaci l’abbandonarono per le liti che ebbero con i Conti Bardi per possessioni e privilegi disputati; la prepotenza baronale prevalse, e gli antichi abitatori se ne partirono; la opulenta Badia passò in commenda; fra gli altri fu abate com-


  1. ANNO M. V.
    HEDIFICATA
    FUIT HAC ABAT
    IA QUAM RESTA
    VRAVIT ANNO M. V.
    LXXXIIII DOMINUS PRES (BITER)
    IO (ANEs) ET DOMINVS PANDOLFVS

  2. È questo il Conte Flaminio de’ Bardi, prima cagione della rovina dell’Opera Pia di S. Niccolò di Bari, poichè da lui ebbero principio i deplorabili avvenimenti che hanno inghiottito, senza vantaggio veruno, le ingenti ricchezze di quell’istituzione, il Conte Flaminio resse il feudo di Vernio e fu poi investito della pingue Abbazia di Montepiano. «Ma sebbene vestisse l’abito ecclesiastico e fosse insignito di titoli che lo obbligavano a vita esemplare, il Conte Flaminio ci apparisce un tirannello del Medio Evo non un barone dei tempi del cadente feudalismo. Tutta la sua vita è tessuta da ardite prepotenze e da feroci vendette appagate. Nelle sue mani lo scettro signorile si convertì in verga di ferro e la spada della giustizia nel pugnale del masnadiere. A spezzar quella verga, a spuntar quel pugnale fu solo bastante il braccio vigoroso della gigantesca rivoluzione francese.» Fedeli V. U. L’Opera Pia ec. pag. 79.