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della Calvana; veduta da Prato sembra un monte separato dal restante della catena, e che abbia alle spalle un vallone profondo, di là dal quale sorgano i fianchi e le cime di altre montagne, le coste cioè di M. Cagnani e del poggio di S. Leonardo in Val di Bisenzio. Dal fianco meridionale della Retaia si prolunga uno sperone in direzione di nord-est, che va continuamente abbassandosi e prende diversi nomi come M. Trini, Biocciano, e Castiglioncelli o Poggio Secco, e quivi allargandosi finisce nei collicelli tra Pizzidimonte e Travalle in Val di Marina.

Il declivio della Retaia volto al Bisenzio è tutto quanto vestito di bosco ceduo meno giù in basso, dove il querciuolo cede il posto all’olivo e alla vite; il declivio opposto è nudo e brullo sin oltre la metà; poi verso le falde son boschi e campi sino alla pianura.

Itinerario. Usciti fuori di porta Mercatale si segue la via che va alla chiesetta ed al convento de’ Cappuccini, e di qui si comincia a salire l’erta; passate le case, Reggello, la strada piega un poco a sinistra; l’altra a destra mena a ville e case coloniche ne’ dintorni di Giolica; continuando a salire ci conduce fuori dei terreni coltivati, e di là si gode bellissima la veduta della sottoposta città e del piano. Passato un torrente, che rare volte ha acqua, la via comincia a svolgersi serpeggiando e la dicono Le svolte di Cavagliano; l’aspetto della montagna si fa più alpestre, sebbene ricompariscano tratti di terreno seminativo e piante di olivi.

Quando queste cessano, pochi passi più innanzi a sinistra di chi sale è uno stradello che va a scollinare un po’ sopra, laddove finisce una cipresseta. Codesto viottolo passando per M. Trini mena a Ba-