Pagina:Bertini - Guida della Val di Bisenzio, Prato, Salvi, 1892.djvu/166


— 142 —


belle cascate e fra gli alberi delle rive, chi sa non porgesse occasione a lui di novellare e fare una pittura del luogo, viva e vera anche oggi. Il lione morì affogato nella fonte di Rimaggio, perchè, dice il Firenzuola, per tutto quel paese se ne fece allegrezza; e perchè ognuno diceva: e v’è pure rimasto; alla fonte rimase il nome di Rimasto, che oggi i paesani corrottamente chiamano Rimaggio1.

Seguitando la via dopo la casa, si giunge a Casanera e di qui si può andare alla vetta della Calvana in 40 min. tenendosi ad uno stradello che sale su a destra. Chi vuole scendere a Savignano deve seguitare la via a diritta e passare un guado da cui sopra un’altissima balza di pietra coltellina, un po’ inclinata, scivola la scarsa acqua del Rio detto Scalai. Curiosa e bella veduta. Di qui per un viottolo in un bosco si scende sulla strada di Savignano presso il Cimitero. Dalla Lastruccia 40 min.

La strada, che dopo la Lastruccia per andare in Calvana è in mezzo alle due sopra descritte, conduce al Mandrione o al Passo della Croce per scendere a Pimonte. (Dalla Lastruccia al Passo 35 min.). Giunti sulla sommità del valico si vede a destra sul dorso del monte un grosso gruppo di alberi, all’ombra dei quali meriggiano le pecore. Si scorge da ogni eminenza e da molti luoghi della Val di Bisenzio. Per andare al M. Maggiore si piglia la strada a destra che si tiene sul versante della Marina e in ore 1 si giunge alla torretta.

Vie di ritorno; a, per le Croci di Barberino, ore 4,15.


  1. Ivi.