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tena delle Alpi Apuane, imponente la Pania della Croce, poi l’Appennino lucchese, dopo il pistoiese col M. Cupolino, il Corno alle Scale e il M. Rotondo, e fra questo e quello apparisce la vetta del Cimone (2157 m.), i quali monti sorgono dietro quel contrafforte montuoso che sta lì di contro al M. di Bucciana, di là della Limentra, e va dalla Badia a Taona, a Treppio sorgendo fra le due Limentre, toccando la sua massima altitudine nel Poggio della Croce (1319 in.). Sopra una spianata di questo sperone, verso nord, si scorge fra boschi e belle coltivazioni un paesello, è Torri; di contro, sulla destra della Limentra, è un altro villaggio, Fossato; fra l’uno e l’altro si stende in direzione di tramontana una valle chiusa da poggi, è quella della grande Limentra, e serve mirabilmente come sfondo al quadro. Fra il M. di Bucciana e Fossato mostra le sue belle praterie, i suoi boschetti di faggio sopra un leggiero declivio il Pian della Rasa. La punta acuta che si mostra di sopra a Fossato campeggiare rossastra nel cielo è il M. delle Scalette e dietro ve ne sono altre due, le quali con la prima formano i Monti Calvi, nome che venne ad essi per la loro nudità. Di costì si parte una lunga catena di monti, vari di forma, di cultura, di posizione, sino alla Falterona ed alla Vallombrosa, al M. Amiata e ai M. Pisani, presso i quali per un avvallamento del M. Albano si scorge il Tirreno, quando l’aria sia limpida e il cielo sereno.

Si discende a Cantagallo, venendo verso levante per una cresta erbosa, dapprima a lieve pendio, poi ripidissima. Si cerchi di tenersi un poco a sinistra per raggiungere il crinale di un poggio che si stacca da Bucciana e va verso oriente e dove è un viottolo