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olivete e i vigneti di Cerreto, di Natreta e di Vainella e i boschi della Pesciola.

Le Coste si distendono da nord a sud e vanno a finire nei tre declivi di S. Lucia, delle Sacca e di Pacciana, il primo dei quali ritiene assai della ripidezza del monte a cui appartiene, mentre gli altri due prolungandosi un poco scendono con mitissima china alla pianura.

Itinerario. Da Prato per la via provinciale sino alla Croce di Coiano (30 min.), oppure seguire la via segnata nell’Itin. 3, e passato il Cimitero di Coiano, invece di voltare per Figline, pigliare la strada che va su fra il Tabernacolo della Madonna e la casa colonica e giunti all’incontro d’altra strada, tenere quella a sinistra: fatti pochi passi si trova un gruppo di case, Le Lastre, si volta a destra e salendo si passa dalle cave e si incontra la via che vien da Coiano di faccia al cancello della Villa delle Sacca (da Prato 45 min.).

Questo grandioso fabbricato era un Convento, che per la legge nemica alle fraterie fu tolto da Pietro Leopoldo I ai Monaci Olivetani e dato al Collegio Cicognini per villeggiatura autunnale.

Dapprima vi ebbero stanza le Monache di S. Margherita, poi gli Olivetani sin dai primi del 500, i quali menavano vita abbastanza libera e gioconda. Vi dimorò qualche tempo il Firenzuola, abate della Badia di Vaiano, venuto qua a rinfrancare la malferma salute e forse in quel gradito soggiorno scrisse i suoi apologhi eleganti1 e le troppo facete poesie


  1. Vedi La prima veste dei Discorsi degli Animali.