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raggio incidente col raggio emerso diretto all’occhio dell’osservatore, si comincierà a trovare che quest’angolo è zero per un’incidenza perpendicolare, e che il suo valore cresce fino ad un certo limite di incidenza, limite che per l’acqua fu riconosciuto essere di (raggi rossi): nel qual caso la deviazione per una riflessione sola sarà di .

Per vedere come l’angolo di deviazione totale arrivi ad un limite (fig. III), è necessario osservare ch’esso ha per valore il doppio dell’arco . Infatti:


Siano pertanto due raggi paralleli incidenti (fig. II): man mano che l’arco diviene più obliquo i raggi rifratti si inclinano e arriva un termine nel quale le estremità di due di essi si incontrano e si confondono in un punto .

Insomma: per due raggi molto vicini si ha sempre un incidenza tale rispetto alla superficie della goccia d’acqua che, fissatone uno, fra tutti gli infiniti raggi rifratti incontranti il suo, l’altro è il solo che lo trovi alla superficie dalla parte interna della goccia medesima. Al di là di questo limite i raggi rifratti s’incontrano dentro la goccia, e l’angolo diminuisce coll’arco . Dopo tutto ciò si vede facilmente che i raggi si corrispondono al massimo dell’angolo , ed emergono paralleli mentre gli altri divergeranno sempre e non produrranno sull’occhio che un’impressione troppo lieve per essere sensibile.

Si consideri la figura IV sia un raggio che dopo la rifrazione dentro la sferetta acquea, prende in la, direzione . L’angolo di deviazione sarà uguale a , essendo l’angolo di incidenza, l’angolo di refrazione.

Infatti, la somma dei quattro angoli di un quadrilatero,