Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
— 6 — |
aloni, che circondano il sole con ampi cerchi o con una combinazione complicata di cerchi1 e che, prodotti dal cadere della luce sopra minuti cristalli di ghiaccio sospesi nell’atmosfera sono frequenti e splendidi nelle alte latitudini, rimangono situati fra l’osservatore e il sole2 mentre le glorie, le corone e gli altri anelli colorati concentrici di cui si è parlato in questo paragrafo, stando alle osservazioni dei viaggiatori, appartengono evidentemente al tipo arcobaleno.
Il presente cenno descrittivo dell’iride sarebbe tuttavia incompiuto ove non si facesse subito menzione degli archi secondari o supplementari che quando il fenomeno è molto spiccato, si veggono dal lato concavo dell’arco interno e dal lato convesso dell’arco esterno, in forma di striscie colorate verso la parte culminante della duplice curva luminosa.
Merita inoltre di essere ricordata una specie singolare di arcobaleni, detti incrociati e rovesciati.
Se i raggi solari si riflettono sulla superficie di un’acqua tranquilla, sappiamo che seguono quella direzione stessa che seguirebbero se partissero dalla immagine simmetrica del sole formata da quello specchio liquido. Ed ecco quindi che essi possono dar luogo alla formazione di due arcobaleni, il cui centro sarà collocato sulla retta congiungente l’occhio dell’osservatore col centro dell’immagine del sole. Supposto ora che la pioggia cada dal lato opposto a questo astro, sarà permesso di vedere, indipendentemente dai due archi diretti, uno o due altri archi simili ai primi nei colori, aventi lo stesso diametro apparente ed incrociaci i primi in parecchi punti. Tuttavia rarissime volte è sensibile l’arco secondario.
Quando il sole è molto elevato al di sopra dell’orizzonte nel caso della produzione di un arco per riflessione, può