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120 LA TESTA DELLA VIPERA


L’insidiatore insisteva:

— Siamo a due passi dalla frontiera, tu colla tua Lisa in due ore sei fuori... Porti teco in tasca la fortuna, l’indipendenza tua e di tua moglie...

Il servo non abbassò la mano dalla fronte, e con voce che appena s’udiva, domandò:

— Ventimila lire?... Quando me le darebbe?

Emilio ebbe sulle labbra un fugacissimo tristo sogghigno. La sua penetrazione non l’aveva fatto sbagliare sul conto di quel giovane.

— Al momento stesso in cui tu mi consegnerai la chiave, rispose.

Battista abbassò le braccia lungo la persona nella mossa del rispetto e tornando nel contegno umile d’un domestico bene ammaestrato, disse, gli occhî vòlti a terra, e un po’ esitante:

— Signore... avrei da fare delle spese... anche per la Lisa... affine di metterci in condizioni di partire.

Emilio levò di tasca il portabiglietti, e cavatone due polizze da cento lire, le porse a Battista.

— Prendi per le tue spese.

Il servo intascò inchinandosi e ringraziando.

— E ora, intendiamo per bene tutti i particolari, perchè non nascano imbrogli ed equivoci.

Battista usciva mezz’ora dopo dal palazzotto con tutte le occorrenti istruzioni.

XIV.

Era una bella mattinata. Alberto e Cesare se ne partirono alla volta di X..., in biroccino, con