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116 LA TESTA DELLA VIPERA

— Poco di più.

— Che cosa?

— Senti una supposizione. Una notte, tu sei solo a difesa della casa della padrona, perchè il marito e il fratello di costei sono andati...

— Alla festa di X... suggerì freddamente Battista.

— Sono assenti, finì Emilio la sua frase. Or bene, a un dato momento, s’introduce in casa un uomo...

— Un ladro?

— No... uno che ha qualche segreto interesse a sbrigare...

— Colla signora Matilde?

Emilio guardò un momento in silenzio il domestico; poi soggiunse abbassando la voce:

— Mettiamo che la signora si spaventi e gridi ajuto, tu cosa faresti?

— Accorro e getto quell’uomo dalla finestra.

— Quell’uomo può venire armato e avere tanta abilità da non isparare un colpo di pistola in fallo.

— Come lei!

— Ti faresti fracassare la testa?

— Credo che non avrebbe pur tempo a sparare, perchè gli sarei addosso d’un salto, e con queste mani lo strozzerei come un pollastro prima che dicesse «ahi!»

E tese innanzi due manaccie che promettevano di essere fedeli e esecutrici di quel programma.

Egli guardò quelle manaccie, la complessione