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108 | LA TESTA DELLA VIPERA |
pizzico di biglietti di banca. Se aveste a far spese, anticipazioni... caparre... mancie... che so io... non voglio che restiate impacciato.
Battista intascò gravemente il denaro.
— Lasci fare a me: non rimarrò impacciato in niente e per niente.
A villeggiare in quel poggio ridente, Matilde ci andava sempre di gran voglia per tante ragioni; perchè gli era un amenissimo luogo davvero, perchè colà essa aveva passato i primi mesi del suo matrimonio in una ebbrezza continua di felice trasporto, perchè in quelle aure sanissime i suoi bambini prosperavano a meraviglia, perchè cessavano per lei tutte le noje della vita mondana, essendo quel paese affatto deserto di gente alla moda e di seccature eleganti.
Non c’era che una famiglia con cui scambiassero qualche visita, e vicendevolmente inviti ospitali; ma questa famiglia villeggiava in quel vicino villaggio X... nominato da Battista, e le relazioni con essa non potevano turbare la libertà e la pace delta vita famigliare nella villetta.
A Matilde in quest’anno un’altra cosa piaceva della villeggiatura, ed era di essersi per tre mesi liberata dalla frequenza in casa di Emilio, del quale, se essa non nutriva più sospetti, pure trovava uggiosa la compagnìa.
Gli uomini invece rimpiangevano la mancanza del giovane: il padre Danzàno, sempre ancora deboluccio, desiderava i consigli e le cure me-