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LA TESTA DELLA VIPERA | 107 |
— Nel mio paese si potrebbe prendere in affitto una casina.
— Se ne trovano?
— Altro che!... Proprio attiguo alla villa Nori, c’è un palazzotto, le cui finestre guardano nel nostro giardino, tanto che il signor Alberto lo voleva comperare per levarsene l’incomodo: ma il proprietario, vedendo appunto che se ne aveva tanto desiderio, avanzò pretese sì esagerate, da farlo mandare ai cento mila diavoli. Da parecchî anni quel palazzotto non fu più abitato, e non s’ebbe a soffrire l’incomodo.
— Vuol dire che, se quest’anno fosse ancora libero, si potrebbe ottenere a pigione?
— Senza dubbio.
— Or dunque voi mi dovete fare un piacere.
— Mi comandi.
— Se quel palazzotto non è affittato, prenderlo subito per me.
Battista lo guardò stupito.
— Ah!
— E a qualunque prezzo.
— Ah! ripetè il domestico.
— Voglio farne l’improvvisata ai cugini, ai quali non direte nulla di nulla.
— Stia sicuro, non parlerò... E se mai, per caso, quel palazzotto non si potesse avere?
— Mi cercherete qualche altra casetta, la più vicina che sia possibile... che ci sia da alloggiarvi me e il mio servitore... e mi basta.
— Farò di contentarla.
— Prendete. E diede al domestico un buon