Pagina:Bernardino da Siena - Prediche volgari III.djvu/93

paura, che tutto me ne turbo in me medesimo! Sai [n[7.e si chiama? Elli si chiama frate Mazica e ha uno mde concorso fra la gente mal disposta come voi; e tanto frutto nelle sue prediche, che qui a Siena a pena può credere. Io t’ ho detto le condizioni de lo scarpione, che elli a, abraccia e pógne co la coda. Simile fa 1’ uomo ini- 0 e malizioso: lusinga, gastiga, inganna con tradimen- e poi pógne co la maladetta coda del coltello, col ve- 10 del cuore, che avelena più che non fa lo scarpione, tu avesse tanto sentimento, che tu cognoscesse le lu^ glie e li tradimenti, tu potresti cognoscere il pógnere [ coltello prima che tu venga a quella piaga. B puoi 1 sapere e credere e tocare, che questi tali non un- iranno però cantando nell’ altro mondo; chè elli saran- 11 gustigati dal diavolo più forte e più malizioso, che non illoro: del quale è detto nel Deuteronomio allo viij I: In qua erat serpens flatu adurens^ et scorpio ac dipsas^ t nuìlae omnino aquae. Sai che ti significa? Significati il !go de la solitudine dello inferno: luogo abandonato Dio e da la gloria sua. El serpente Lucifaro arde |i tutti i maladetti scacciati da Dio; el quale Lucifaro [ •e la boca col suo fiato, mandandolo fuore; e cosi brta la gola co la volontà di gollare T anime che ven- ho in tal luogo *; la quale gola non è altro che fuoco, irde quelle anime in molti modi, e in molti modi le tor- li nta. Dice anco de le ponture de li scarpioni che pun- ho l’anime come coltella e tutti li passa, e non li posso- ^ Forse da Mazza; come innanzi ha più d’ una volta citato frate tone; e ben si comprende ch«con tutto questo allude alla venuta im- vvisa di qualche Compag’nia di ventura, che metta a sacco la città. ’* Così in tutti i Codici.