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predica trigesimaterza | 71 |
stentare altrui, sarai fatto stentare tu. Elli ci sono di quelli che sono i pòvari delli uomini. Chi so’? Sono gli artefici; e questi altri di sopra sono i pòvari della terra. E’ povari delli uomini so’ consumati nell’arti loro, ne’ mestieri loro: non possono esercitare le loro braccia, e però si consumano e patiscono pena per non avere fatto drittamente1 l’arte sua e ’l mestiere suo, però che Idio vuole che ogni peccato sia punito. El punitore è più forte che colui che è gastigato. E inde è detto:2 Confortabo brachia regis Babylonis, daboque gladium meum in manu eius: — Io confortarò le braccia del re di Babillonia3, cioè de lo sterminatore, e darògli la spada in mano, a ciò che egli possa méttare a sacco e a sterminio tutta la robba che voi avete guadagnata. — E se pure fusse stata ben guadagnata, e tu l’hai mal posseduta, non avendola usata coi debiti modi, e ricognosciuta da Dio; anco l’hai posseduta o guadagnata in mali contratti, in inganni, in furti, in tirannie; fatto stentare colui e mortosene di fame lui e i figliuoli sui. E tu che hai potuto più di lui, ti se’ andato vestito a le sue spese, e così la tua donna, con tanti panni, con tanti vestiri disonesti: tutti i tuoi goffani pieni, e ’l pòvaretto si muore di freddo. Hâla male usata in questo modo? — Sì. — Timete Deum, timete Deum, vi dico io.
La quinta condizione di queste locuste si è, che elleno vengono in tempo che traie il vento austro, il quale ha due cose in sè; è caldo ed è umido. Sai che ti significa questo vento? Non altro che la prosperità. E però piglia questa regola: ogni volta che tu vedi in uno luogo la 1 '