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64 | predica trigesimaterza |
a le cose divine, tu poni la luna innanzi al sole, e oscurarà il sole in te, non però perdura la sua chiarezza in lui, no; ma non darà chiarezza e lume in te, e Iddio versarà l’ira sua poi in te. Ogni volta che tu non temarai Iddio, e temarai le cose del mondo, tu se’ in desperazione. Allora si può dire: et obscuratus est aer: — È scurata l’aria; — che tu non cerchi Iddio1. E qui hai potuto vedere tre disposizioni de le menti umane: propia affezione: fornacis magnae: mentale elevazione: sicut fumus; e mentale accecazione: et obscuratus est sol.
Vediamo il terzo misterio, de la operazione consecutiva, cagione d’ogni male che si fa; e questa sarà quella che ci tocarà il vivo. Et de fumo putei abyssi exierunt locustae in terram: — Del fummo di quello pozo dell’abisso, dove sta il Lucifaro, n’uscirono locuste. — Oh, io ti vo’ dire che cosa è le locuste. Saprestimi tu dire donde vengono le guerre? Da quatro disposizioni del diavolo inique, le quali vengono anco ne le menti umane come vengono in lui, le quali quando vengono in una città, e Iddio v’opera quello che egli vuole: le quali cose mi pare che voi l’aviate in questa nostra città. E questa è la cagione ch’io temo di voi; che quando Iddio ârà sofferto quello che piaciarà2 a lui, e elli dirà: — O Siena, io te ne vo’ dare una trita!3 — Credetemi, credetemi, che e’v^ averrà. Io me ne vado, e voi vi rimanete, e non so se mai più io ci ritornarò4; e s’io pur ritorno, io dubito che non vi ritrovi come io vi lasso. Or a casa, ma non calda5.