Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
60 | predica trigesimaterza |
pio, dicendo mio, mio. O città, come sarai tu mal condotta poi! Omnes quaerunt quae sua sunt, et non quae Iesu Christi:1 — Ognuno cerca quello che piace a lui, e non quello che comanda Iesu Cristo. — Colui che non cerca l’onore di Dio, è quello che non ha il suo rispetto in lui. Guardati, ch’io ho sentito e sento qualche cosa; e però v’ho voluto dire quello ch’io ho detto; e anco vel dirò più apertamente. Voi me la perdonarete, s’io non dirò a vostro modo. Io vi dico che chi prospera, e pospone Iddio per contento di sè, capitarà male. E questo dico per te, e per te, e per tutta la città, e per tutta cristianità: chi mira al suo ben propio, capitarà in fine male. Vedi tu questo ben propio? Elli è cagione che i cristiani venghino meno. Sai perchè? Nota: quella donna che è rica, non ci métarebbe uno denaio de’ suoi per fare uno poco d’aiuto dove bisognarebe. Donde viene? Pur d’affezione propia. Doh, basti.
La siconda magagna si è la mentale elevazione: dove è detto: ascendit fumus: — El fumo de la superbia saglie. — Colui che ama sè medesimo, e ha la mente alta, [gli pare meritare];2 e però alza il capo, e empiesi di questo fumo; ma voi avete una cosa che v’aita, chè i vostri capricci so’ sì grandi, che vi cape del fummo assai, e non n’esce fuore, tanto ne tiene.3 Sai che fa il fummo, quando elli non ha uscita? Pone mente in casa tua, quando elli non v’è ciminea4 nè finestre, dove elli possa uscirsene; e elli affumica tutta la casa e falla