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predica trigesimaterza | 59 |
spositiva, ne la quale ci vedremo tre misteri di magagne:
Primo, propia affezione: mio, mio, mio: fornace.
Sicondo è la mentale levazione: fummo.
Terzo, la mentale accecazione: locuste.
Che dice Giovanni? Che poi che ebbe aperto il pozo, ascenda fumiis putei sicut fumus fornacis magnae: et obscuratus est sol et aer de fumo putei Et de fumo putei exierunt locustae in terram.
Primo è affezione propia. Questa è una fornace di fuoco ardente. Io non vo dietro al testo propio, perchè io pongo [prima] la fornace che ’l fummo, perchè il testo dice: et de puteo abyssi ascendit fumus, sicut fornacis magnae1. Io me ne vo sicondo la propria ragione, però che ’l fumo nasce dalla fornace; e questa è la cagione per che io pongo la fornace. Dimmi; donde viene la superbia? Viene dal cuore, el quale arde come fornace; e in quello modo viene a arder la mente d’amor propio. Del quale amore dice Iob a xxxj cap.: Ignis est usque ad perditionem devorans: — Elli è uno fuoco quello amore che consuma insino al cuore. — O tu che hai questo amore, pure a te, a te, ogni cosa a te. doh, misurati prima te, e poi misura il compagno. Non ti lassare vinciare all’amor propio. Ogni volta che tu non misuri il compagno prima, e poi te, mai non potrai bene giudicare, e la cosa va male. Oh, quanti luoghi ha guasti questo mio, mio, mio! Ogni volta che tu seguiti el modo del nibio, la cosa va male. Hai tu posto mente come si fa nella fornace a cuóciare i mattoni? Per lo grande fuoco tutti diventano fuoco: così interverrà a voi, che tutti sarete fuoco, quando ognuno ârà questo amor pro-
- ↑ Veramente la Vulgata non dice così, ma nel modo che poco sopra è riferito.