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predica trigesimaseconda 47


tu hai veduto tre contemplazioni: prima, de la sua angelica conversazione: Vidi alterum angelum: siconda, de la sua gloriosa ascensione: ascendentem ab ortu soiss; terza, de la sua mirifica signazione: habentem signum Dei vivi. De la prima, d’angelica conversazione, ti dissi che molto tempo aveva conversato colli angioli. Da questa venne a la siconda, de la sua ascensione, che per quello salse a tanto grado, che Iddio il consolava. Dal quale stato venne al terzo, de la sua mirifica signazione de le piaghe di Cristo suggellato nel corpo suo. Dove vederne in lui dimostrata la sapienzia del Figliuolo di Dio, facendo eloquente Francesco, vile pòvaretto. Vedêmo de la potenzia eterna1 del Padre eterno, data a Francesco sopra quasi tutti gli elementi. Vedêmo la volontà atribuita allo Spirito Santo, datoli il segno di Dio vivo, tutto Francesco trasformato in Dio. Tutto questo vedêmo dal canto di Dio. Vedêmo ne l’altra particella dal canto di lui, la sua povertà, e per la purità sua non li faceva male nè fuoco nè acqua nè aria nè terra. Anco vedêmo tutti gli elimenti esserli ubidienti. Vedesti anco de la sua ardente carità in tanta virtù, che era assemplo a ogni criatura. Anco vedêmo la sua estrema umilità, dove dissi che gli apparve Cristo, lassando Francesco tutto allegro. Vedêmo del modo come gli apparve, cioè con sei ale, due in alto verso Idio, due in mezzo in verso sè medesimo, due di sotto verso al prossimo; tutti questi2 ^ in amore ardente in Francesco. Terza parte: dal canto nostro vedêmo dare lui essemplo a tre generazioni: a’ tiepidi per iscaldarli nell’amore di Dio, dimostrandoti tre Ordi-

  1. Negli altri Codd., paterna.
  2. È sottinteso, modi o segni.