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500 predica quadragesimaquinta


vedi tu a chi tu t’inginochi? Tu t’inginochi a Dio figliuolo di Dio. — Chi è quello che non ha riverenzia a Dio, eh? Io ho auto grande consolazione de l’avemaria che voi dite la sera e fate molto bene; e trovarete, perchè ella è vostra avocata, avendola voi in riverenzia e pregandola umilmente, ella vi difenderà1 e v’aitarà in tutte le vostre aversità e cacciaravele via. Anco vi ricordo il dì de le feste, le domeniche e i dì solenni, che voi gli guardiate e non fate niuno esercizio, se non a onore e gloria di Dio: cioè, udite la messa, udite la predica, adite el vesparo, dite de l’orazioni e fate de l’altre cose che voi potete fare a gloria e onore di Dio. Anco vi ricordo a voi ufiziali, che voi sete tenuti a fare guardare le feste comandate da la santa Chiesa. Non è posto l’uffiziale solamente per punire chi fa male, ma anco è posto perchè e’ facci fare del bene, potendolo far fare, e se voi non fate fare del bene, potendolo far fare, a la barba vostra. Va, che voi n’arete anco a rendare ragione a Dio. — Non vedete voi, che voi potete fare guadagnare l’anima a colui che la perdesse! Egli lavora? Or ponetevi mente. Aneo vi ricordo le scomunicazioni. - Doh! cittadini miei timete Deum, timete Deum, temete Idio. O non v’ho io detto, e io e delli altri, che ’l papa è el nostro Idio in terra. Quale è la cagione che voi non lo temete? Temetelo che voi l’avete adosso, e dicovi che voi sete ne le mani del diavolo, e non sarebbe gran fatto che ’l diavolo se ne portasse l’anima, el corpo e la robba vostra. Levate via questi statuti che voi avete fatti sopra a le chiese2. Ricordovi anco

  1. Ella vi difensarà, nel Cod. Sen. 6.
  2. I consigli del Santo furono ascoltati e con deliberazione de’ 27 febbraio 1427 (stile sen.) e de’ 18 aprile 1423 vennero modificate tutte le leggi che riguardavano le immunità ecclesiastiche. (Concistoro, Deliborazioni n. 380 c. 47 e n. 861 c. 31.)