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predica quadragesimaquinta |
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vuole udire per non volere sapere far bene. Udisti mai come faceva Santo Francesco? Elli diceva a uno suo compagno: Idio m’ha dimostrato ch’io facci il tal bene. E come li veniva in pensiero subito el diceva o d’uno digiuno, o d’una astinenzia, o di qualunque cosa virtuosa si fusse, egli il diceva. Credi che fusse ipocresia? — Certo no. Io anco mi credo che egli faceva così, prima per fare qualche bene per se, e poi per darne buono essemplo al prossimo, e anco per avere cagione di farlo diceva: Idio m’ha detto colla spirazione che m’ha mandata ch’io facci questo bene. Non che egli si riputasse d’avere tanta grazia, che egli fusse sì in grazia di Dio, che Idio lo spirasse; ma sempre tenendo el capo basso co l’umilità faceva quello per venire in grazia di Dio. Sai come faceva? Faceva come faceva Pavolo di se medesimo al x cap. ad Corintios. Non sum dignus vocari apostolus. Perchè egli aveva persequitata la fede non si riputò mai degno d’essere chiamato apostolo di Jesu, però che egli aveva fatto tanto grande macello de’ Cristiani, che niuno ne campava mai dinanzi a le sue mani. Quando piacque poi a Jesu di convertirlo e atterrare la sua perfidia, egli l’assalì e percòsselo dicendoli: Saule, Saule qui me persequeris? Ahi, Pavolo Pavolo perchè mi perseguiti tu? Perchè vuoi tu spergiare il seme de’ miei fedeli? Allora dimandando — chi se tu? Egli gli disse: arendeti a me, arendeti. Disse Pavolo — chi se tu?1 Dice la voce, io sò Jesu Nazareno. Allora Pavolo non potendo resistere a la potenza grandissima di Dio, disse: io m’arendo. E come elli s’arendè così subito vide lume degli occhi, chè era stato acecato da Dio quando il fece così cadere. E così avendo aperti gli occhi, disse: che vuoi tu ch’io facci?
- ↑ Nel Cod. Sen. 6: rispose.