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rò in eterno. Che credi che fosse questo dire, ne la mia ì abondanzia? Fu superbia, e però subito cascò nella for- nicazione e nello omicidio. Non ti levare mai tanto alto che tu tòlla quello che è di Dio e dielo a te. Fa’ che sempre in ciò che tu fai, facci coll’aiuto di Dio. AdiutO’^ rium nostrum in nomine Domini^ qui fedi coelum et terram^ L’ aiutorio nostro sia nel nome di Dio. Se tu ti fidi di te medesimo, tu imparerai come so’ fatti e’ morsi dei mondo. Fosti tradito da te medesimo, e tu ti guardarai un’ altra volta e non ti tìdarai. E per questo cognoscia- rai meglio un’ altra volta i contrarii tuoi: quando egli è -caduto, egli cognosce la malizia: conosce ’meglio e’ dia- vogli, conosce meglio gli uomini, conosce meglio i pec- cati, e così da ognuno di questi si guarda, linde nello Ecclesiastico: Qui non a fluitate et rumate in aqua, i Chi non ’ è tentalo o ruinato qualche volta da che è egli, o che è egli buono. Egli tiene meglio a mente e meglio si sa - guardare da’ peccati: se cava utilissima prudenzia, elli sì, i cognosce d mondo e le sue malizie e peccati: e quando egli gli cognosce, se ne sa meglio guardare. Chi impara a le sue spese tiene meglio a mente; come disse colui all’ ortica, perchè sapeva che cosa ella era, che disse, tu non mi ci cogli più chè io ti conosco mal’ erba, e così. sta sempre ùesto per potersi guardare.

Sicondo guadagno è umiltà con ubidienzia. L’ anima che è mal vissuta, e vedesi mal capitata, fracassati e rotti i comandamenti di Dio e vedesi fuore 3 de’suoi consigli, comincia a ritornare in sè e dice: dove; so’io? — Oimè 1 che ho io fatto? E dice come disse Davit. Cogitavi \nas meas et converti pedes meos in iestimo- 1 11 passo citato, evidentemente scorretto, non è dell’ Ecclesiastico, nè abbiamo saputo trovarlo nella Bibbia.