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poi meglio dove egli pone el piè che, per paura de la pena, elli si guarda di non cadere in quelli peccati più, nè anco ne gli altri. — 0 gran pataffio * che sempre stai in peccato, o sciagurato o non pensi tu che V asino t’in- segna a campare l’anima tua? L’asino non vi casca più, e sì, tu. E però dico, che tornando tu a Dio, con questo amore, tu aquisti molta prudenzia. 0 fanciulli sa- pete voi, quando voi imparate bene a scrivare quando e/ si fanno de li scalambroni? Nè tu che impari la gram- matica, mai non impararai se tu non fai prima de’latini gattivi; così dico d’ uno che vogli cavalcare, m.ai non impararai a cavalcare se tu non cadi qualche volta. Così vo’ dire a questi atempati. 0 vechio e [tu vechia secci? — Sì: — Se^ cascata ne’ pechati più e più volte. — Sì. — Se’ ritornato a Dio. — Sì. — Mai non àresti impa- rato che cosa è el peccato, se non perchè tu 1’ hai pro- vato. In antiqids est prudentla. Negli antichi è la prudenzia e sai perchè? Perchè eglino hanno provato e so^ caduti di molti bòtti e vanno poi più saldi, póngono meglio mente come póngono el piè e spezialmente vedendosi nel tempo presso a la morte e’ domandano misericordia a Dio e ringraziano Idio pure, chè e’ non so^ morti in questo peccato e che eglino hanno auto tempo ^ a po- tere tornare a lui e non si rifìda in sè che elli non pos- sa cascare, e prega sempre Idio che 1’ aiti a sostenere che egli non. caggia, come egli già cadde. E come avia- tno di Davit quando elli si rifidava tanto in se, che elli disse: Ego autem dixi in hahondantia mea \non movebor in eternum,^ lo dissi nella mia abondazia, io non mi move - 1 Vedi in nota al Voi, li pag. 281. 2 A questo punto, per essere incompleto, termina il Cod. Son 4. 3 Salmo XXIX vers. 7.