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traret in gloriam suam1 fu di bisogno che Cristo patisse per pazienzia le pene e gli obrobri, che fu la scala per salire a vita eterna. E però non ti rompare el capo, non ti far peggio tu, a te medesimo, che ti facci colui che ti vuole male. Se colui che ti vuole male t’infama, egli ti fa male al corpo. E se tu gli porti odio, tu ti fai male all’anima. Colui uccide el suo fratello quando dice male di te, e tu uccidi te medesimo chè uccidi l’anima tua. Hami tu anco inteso? Io dico che se tu non hai pazienzia ogni cosa si perde e non ti vale bene che tu faccia.

Or vediamo come la colpa si converte in utilità.

Ecci niuna che sia cascata mai in niuna fornicazione? Non sia però niuna che me ’l dica, non siate si paze, vedete l’utile che ne seguirà. Dogliati del comesso e fa’ penitenzia e amendati per lo avenire; e così hai veduto de la aversità e prosperità come, per male usarle, altri ne viene in colpa.

Quatro beni nascono del grande peccatore quando torna a Dio, ravedendosi de la sua colpa.

Prima, prudenzia.

Siconda, ubidienzia.

Terzo, compassione.

Quarto, fervente dilezione.

El primo bene che nasce di colui el quale è stato pecatore o in prosperità o in aversità, nell’essere odiato, o contrariato, o dispregiato, o tribulato in tutti e quatro, se tu ci hai peccato. O donne, questa vuole essere una ramaiuolata d’amore fa’ che ella aquista maggiore prudenzia, quando elli ritorna a Dio. Come fa l’asino quando è caduto una volta nel luogo, egli mira

  1. Vangelo di S. Luca cap. V, vers. 26 il testo dice: oportuit pati Cristum et ita intrare in gloriam suam.