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r anima mia, che quante anime sono nell’universo mon- do: io dico, non potendosi fare altro, io vorrei prima salvare me e doppo me ogni criatura. Dice Gregorio di queste infamie; che chi è buono ara talvolta diece milia persone che ne diranno bene^ e arà quatro o sei che ne diranno male. Se io fusse quello io, che fosse biastemiato e io Tudis- se, forse che io gli direi che gli venisse il vermocane. — Come^ non hai tu vergogna che tanta gente mi loda, e tu con quatro scalzi m’ andate biasimando e infamando? Se il loro dire fosse per modo che dice, come dice chi biasima; — no ti dico altro se non ch’io voglio avere pa- zienzia per amore del mio Signore; non ti bastemio per ninno modo, se non che ti venglia el fuoco di Santo -Antonio, bestia cornuta che tu sei. La quarta adversità è tribillazione o vuoi afflizione, come sono pistolenzie, fami, grandini e molte altre ad- versità che vengono per permissione di Dio. Vengono eneo da Dio e dal mondo, per le colpe et offese de’ peccati vostri. Aversità per permissione. Carestie, grandini, nebbie, saette, tempeste, — egli non vagliano tanto le vostre mura quanto vale questa predica all’ utile che voi ne potete trarre. — Se vengono queste cose qui per li peccati altrui, o altrui per li peccati di qui, non ti paia poco la cosa che’ in ogni modo ne puoi cavar bene. Viene da Dio questo o da uomini? In ogni modo tu che vuoi gua- dagnare, abbi pazienzia che con queste persecuzioni tu àrai vita eterna. Favolo ad ebreos^ cap. x: patien- tia est La pazienzia è el danaio di Dio che ci dà 1’ arra di non negarci vita eterna, non vi si può salire che no ci si duri un poca di fatiga. Oportet pati Cristum et sic in-