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486 | predica quadragesimaquinta |
Se so’ pazi, non te ne debbi curare, però che elli è cognosciuta la loro pazia.
Se è per malizia; non t’ho io detto che qui è el perfetto guadagno? lassa andare, che Idio t’aiterà.
Se è per ignoranzia, qualche volta si potrà sapere come colui non sapeva el vero. Or fa’ in qualunque modo si sia di questi che tu il volti in bene, e mettevi uno cuchiaietto d’amore e sai che ne cavarai? Tu cavarai una prudenzia di quello amore, che ti farà tutto rallegrare. Se colui è savio, tu inpararai; se non è, sarai savio per te e per lui, ârai uno atacho di dolcezza che te ne lecharai le labra. Dice Santo Matteo a cap: Extote prudentes sicut serpentes et simplices sicut columbe1. Siate prudenti a non lassarvi ingannare, e siate semplici come la colomba, che non inganniate mai altrui, vai. Io non vedo che fusse mai niuno che non fusse odiato. Che quando io considero Agustino, Ambruogio, Gregorio e molti altri de’ quali s’è veduto la invidia che l’è stata portata, che è uno essemplo a tutti noi. Quanto fu odiato Agustino da’ Greci? Simile Ieronimo, quanti morsi ebbe egli da quelli cani rabiosi? Egli era bonissima criatura. Egli era divoto di santissime donne, e elli n’era mormorato, elli mandava pistole a donne per ridurle a santa e buona vita, elli amuniva le vedove che vivesseno santamente. Elli non teneva in casa femmine. Le contradizioni e le persecuzioni che elli aveva, el fecero diventare così savio.
La terza aversità, sono gli obrobrii: pure in quatro modi gli vedremo.
Primo, in fatti.
Sicondo, in detti.
- ↑ Vangelo di S. Matteo cap. X, ver. 16.