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Considera questi beni ne’ quali tu stai e dì, questi rso’ pure beni transitori^ so’ picoli e vigli: quegli so’ sta- bili e grandi e di grande prezo. Questi so’ mondani^ quelli so’ celestiali. Questi corporagli, e quelli spirituali. Questi so’piccoli^ e quelli so’’ grandi. Questi so’ come da fanciulli, e quelli da Angioli. Questi si robbano, e quegli si donano. Questi sfastigiano, e quegli dilettano. Questi ci fanno lamentare, e quegli giubilare. Questi atediano, e quegli consolano. Questi ei fanno perdere e quegli ci salvano. Questi con tribulazione e quelli con cosolazione. — Ove siamo! Torniamo a casa. Hai tu veduto come co le prosperità che tu hai in questo mondo, con richeze, con potenzio, e con onoran- me e con dilizie, con tutte queste cose, usandole bene, tu puoi guadagnare vita eterna; tu hai veduto ogniuno in due modi, che so’ otto modi, da poterli ^usare e sal- varti. Le richeze usate al prossimo con piata, questo è ’i |)rimo. L’altro, usale per te con sobrietà. Le potenzio pure, in due modi. L’uno stroppia el male ^ r altro favoreggia el bene. L’ onoranzie: onora chi el merita per richeza e onora chi el merita per lo tempo. Ogniuno debbe ono- .rare con carità. Le dilizie: considera e’beni terreni vili, e considera celestiali perfetti. Quello che non hai fatto per lo passato, fallo per lo

advenire, usa questa prosperità per modo che tu n’aqui-

vita etterna. Quis sapiens et custodiet haecl et intelilgd