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predica quadragesimaquinta 481


Prima, al male stroppiare.

Sicondo, al bene favoreggiare.

Se uno fa bene, fa’ che sempre tu l’aiti; se vedi un altro che fa male, fa’ che sempre lo stroppi. Dice el nostro Bonaventura che l’uomo non può essar buono, nè giusto, se con parole e con cuore e con opera elli non istroppia il male, se può. Se tu non istroppi il male e fai mettare in opera e favoreggiare chi mal fa e non colui che ben fa, dirà Idio a la tua fine, quando tu sarai crivellato nel male e nel bene che tu ha fatto: perchè non stroppiasti tu el tal male quando tu potevi, quando tu eri de’ Signori, e quando tu eri de’ Quatro e quando tu eri de’ Pupilli?1. E tu non ârai scusa, non saprai che rispondere, che ti scusi. O chi andasse stamane a le confessioni e volesse esaminare2 bene la sua coscienzia, quanto pattume e quanto gioglio vedrebbe cascare! Aspettarai pure il giudicio di Dio giusto, quando egli ti dirà: hai tu fatto male, e tu male arai. Va’ giù. — O quanto gioglio vedrai pure de l’essare stato del Conseglio3, che col tuo lupino âresti potuto stroppiare uno male e no volesti stroppiare: âresti potuto favoreggiare uno bene e nol volesti favoreggiare. Oh, quanto male hai fatto, io tel dico e te lo detto che ogni volta che tu puoi atroppiare uno male o favoreggiare uno bene se tu nol fai, alla tua barba. Va’ a lxxxvi distinzioni il puoi vedere in cap. Faventi4.

  1. Intendi: ci è facevi parte dai Governatori, de’ Quattro di Biccherna e del Magistrato de’ Pupilli, che erano i principali uffici della Repubblica.
  2. Nel Cod. Pal., disaminare.
  3. Del Consiglio generale della Repubblica, altrimenti detto della Campana perchè congregavasi al suono di una campana.
  4. Nel Cod. Pal. si legge: A lxxxvi capitolo facientis, e quivi il puoi vedere.